Al giorno d’oggi basta seguire pochi step su un’applicazione per prenotare un pasto che ci piace e, in pochi minuti, riceverlo presso il luogo desiderato. Questa pratica si chiama food delivery.

Ciò che la rende accattivante è la capacità di assecondare esigenze semplici quali: 

  • La mancanza di tempo
  • La comodità di non spostarsi da casa

Tuttavia, oltre alla praticità indiscussa, è opportuno considerare anche altri aspetti, al fine di comprendere se il food delivery sia una pratica sostenibile o no. 

Quali aspetti considerare?

Tra i molteplici fattori da considerare per raggiungere un modello di food delivery sostenibile, molti coinvolgono direttamente il consumatore, altri il rivenditore.

In questo articolo ne abbiamo scelti 4 principali:

  • La quantità di cibo ordinata;
  • La distanza e i mezzi di trasporto utilizzati per le consegne; 
  • I materiali di confezionamento
  • Le modalità di smaltimento dei rifiuti.

Quantità di cibo ordinata

Il primo passo che un consumatore consapevole dovrebbe sempre compiere è ordinare un quantitativo di cibo adeguato alla propria fame. Può capitare, infatti, di eccedere nella selezione degli alimenti, acquistando più cibo di quanto effettivamente si desidera. Questa potrebbe essere la prima causa di spreco alimentare.
Inoltre, quando si ha la possibilità, è sempre bene informarsi sulla cucina dalla quale si effettua l’ordine, favorendo le realtà locali che si curano della provenienza dei propri ingredienti.  

Consegne “di prossimità” e con mezzi ecocompatibili

Il mezzo di consegna sempre più diffuso per la consegna a domicilio in città è la bicicletta. Di sicuro evitare l’utilizzo di automobili o motorini contribuisce alla riduzione di emissioni di CO2. Scegliere piattaforme che utilizzano mezzi ecologici e rivolgersi a realtà ristorative localizzate nei pressi del proprio indirizzo di consegna, dunque, riduce le distanze per i fattorini e anche l’inquinamento provocato. 

Food delivery

 

Per un ulteriore livello di sostenibilità sociale è opportuno cercare di rispettare anche la figura del rider.

Il consumatore responsabile mostra tolleranza verso eventuali ritardi che possono verificarsi in giornate di maltempo (es. pioggia o neve), o addirittura, in tali giorni, rinuncia all’ordine.

Infine, se si sono considerati ristoranti vicini è sempre possibile optare per l’asporto del proprio pasto invece della consegna a domicilio. 

Confezioni riciclabili e posate solo se necessario

Nell’effettuare l’ordine, è fortemente consigliato prestare attenzione alla richiesta di posate o eventuali condimenti extra. In questo caso, l’utente può selezionare gli stessi solo se necessari. Tutto ciò che può essere procurato autonomamente (es. quando si mangia da casa) è buona pratica evitare di inserirlo nel proprio ordine.

Allo stesso modo, è una buona abitudine ordinare da cucine che utilizzano materiali di confezionamento riutilizzabili o riciclabili (es. plastic-free), poiché spesso si generano rifiuti monouso ad alto impatto ambientale

Smaltimento corretto dei rifiuti

Se ci sono avanzi alimentari, prima di gettarli nel bidone, è opportuno valutare se questi possono essere conservati.

In seguito a tali valutazioni, è possibile procedere con una raccolta differenziata accorta, impegnandosi a dividere correttamente i materiali diversi tra loro. Dopotutto, sarebbe l’unico impegno richiesto da un pasto ordinato online! 

Food delivery

Un food delivery più sostenibile è possibile

Ritornando al quesito iniziale, quindi, questa piccola guida illustra alcuni dei passaggi principali che un consumatore responsabile, e i vari attori del food delivery, dovrebbero effettuare per rendere la pratica più sostenibile. 

Resta comunque un ultimo consiglio da tenere a mente: l’asporto è una soluzione efficace che ci viene incontro quando necessario o quando ci si vuole concedere un cibo diverso. Tuttavia, non bisogna lasciare che questo prenda il sopravvento sulle proprie abitudini di spesa alimentare e di preparazione dei pasti in casa, i quali restano la strada maggiormente sicura per avere certezza di ciò che si mangia e delle modalità con cui si sceglie di farlo.

Vuoi saperne di più sui packaging alimentari? Leggi il nostro articolo: “Nuove frontiere del packaging” per scoprire i nuovi modi di produzione e commerciabilità che impattano di meno sull’ambiente.