Nella lotta al cambiamento climatico e al riscaldamento globale si parla spesso della necessità di ridurre l’impatto ambientale degli alimenti

A livello globale, infatti, il 26% delle emissioni climalteranti può essere ricondotto al sistema alimentare. A loro volta, si è osservato come queste siano così ripartite in ordine di incidenza:

  • Il 58% tra allevamento (31%) e pesca (27%), nonché per le coltivazioni legate alla produzione di cibo animale per il consumo umano.
  • Il 24% per il consumo di suolo connesso alla produzione alimentare.
  • Il 18% per la supply chain, ovvero la “catena di approvvigionamento” che include tutte le fasi di un prodotto, dalla consegna dei materiali alla consegna all’utente finale. Nello specifico, questo 18% può essere a sua volta suddiviso in Retail (vendita al dettaglio) 3%, Packaging (imballaggio) 5%, Transport (trasporto dei prodotti) 6% e Food processing (ogni fase in cui avviene una trasformazione degli alimenti) 4%.

Le ripercussioni della produzione di gas serra e del cambiamento climatico sono ogni giorno più evidenti. Basti pensare alla diminuzione della disponibilità e della qualità delle risorse idriche, o alla riduzione della biodiversità dovuta alla distruzione degli habitat naturali. Appare quindi evidente che vi sia la necessità di ridurre il nostro impatto sull’ambiente e sul clima.

Come si può ridurre, dunque, il nostro impatto ambientale partendo dagli alimenti?

Le fasi di produzione e distribuzione

A livello di produzione e di distribuzione, sono state proposte diverse misure. Queste riguardano ad esempio la produzione agricola, la gestione del suolo, ma anche il miglioramento della produttività in generale e l’utilizzo di nuove tecnologie.

Impatto ambientale degli alimenti

Alcune strategie riguardano ad esempio il ri-utilizzo della biomassa di scarto, oppure l’efficientamento e l’utilizzo di fonti energetiche alternative, sia nella produzione che nel trasporto degli alimenti. Quest’ultimo potrebbe essere ripensato sia nelle modalità, sia per quanto riguarda i mezzi e i tragitti effettuati.

Ulteriori misure per ridurre l’impatto ambientale degli alimenti prevedono invece il sequestro (immagazzinamento) del carbonio nel suolo, strategia che potrebbe compensare e ridurre significativamente le emissioni prodotte dall’agricoltura.

Le scelte del consumatore per ridurre l’impatto ambientale degli alimenti

Nella riduzione dell’impatto ambientale degli alimenti è importante anche sottolineare il ruolo del singolo consumatore, che può contribuire significativamente alle sfide poste dal cambiamento climatico. Ad esempio, ognuno di noi potrebbe modificare i propri pattern di consumo e le proprie abitudini alimentari verso scelte più sostenibili.

In particolare, sotto la lente d’ingrandimento c’è il consumo di prodotti di origine animale, ritenuti responsabili dei maggiori impatti sull’ambiente. Oltre alla riduzione dell’acquisto e del consumo di questi prodotti, ulteriori proposte riguardano:

  • L’attenzione alla riduzione del consumo di cibo nella popolazione in sovrappeso
  • La riduzione degli scarti e degli sprechi alimentari
  • La scelta di alimenti con un imballaggio ridotto
  • La scelta di prodotti di stagione

Fra tutte le strategie che sono state proposte negli ultimi anni, effettuare una spesa più consapevole risulta fra le misure più largamente condivise per ridurre l’impatto ambientale degli alimenti.

Impatto ambientale degli alimenti

Concretamente, questo significa acquistare, per esempio, prodotti locali e di stagione e leggere le etichette con accortezza.

Anche scegliere alimenti con un imballaggio ridotto e meno alimenti di origine animale aiuta a diminuire il proprio impatto ambientale.

Acquistare in maniera più sostenibile risulta quindi vantaggioso da tutti i punti di vista. Anche la salute umana, direttamente interessata dagli effetti del cambiamento climatico, trae vantaggio da queste scelte.

È chiaro che le sfide del cambiamento climatico ci riguardano indistintamente, e che siamo chiamati a rispondere in una molteplicità di ambiti e scale.

Quindi, quando sorge la domanda “Come posso contribuire io, come singolo?”, ci si può rispondere: partendo dalla cosa più semplice, dalla scelta del prossimo pasto.

Vuoi scoprire quali altre abitudini possono aiutarci a salvaguardare la nostra salute e quella del pianeta? Leggi l’articolo: “7 buone abitudini per essere più sostenibili“.