Da sempre i prodotti alimentari di origine italiana si contraddistinguono per una notorietà ed un primato commerciale. I consumatori percepiscono il marchio “Made in Italy” come sinonimo di eccellenza, qualità, eleganza, cura dei dettagli, fantasia del disegno e delle forme.

Ma qual è il vero significato che si cela dietro a questa celebre sigla?

Non tutti sanno che il medesimo marchio d’origine “Made in Italy” contraddistingue prodotti realizzati interamente o parzialmente sul territorio nazionale.

La sigla può, infatti, assumere due differenti significati in base all’adozione del:

• criterio delle merci interamente ottenute;

• criterio dell’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale.

Criterio delle merci interamente ottenute:

Si fa riferimento ai prodotti interamente realizzati nel nostro Paese. In questo caso il marchio “Made in Italy” garantisce che le materie prime e tutte le fasi del processo produttivo hanno un’origine italiana.

Criterio dell’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale:

Si tratta del caso in cui due o più paesi collaborano alla realizzazione di un prodotto finito. Sebbene la produzione o le materie prime non siano interamente italiane, questi prodotti possono legalmente fregiarsi del marchio “Made in Italy” a condizione che l’ultima trasformazione o la lavorazione sostanziale del bene siano svolte in Italia.

Sul territorio nazionale devono, dunque, avvenire le attività in grado di apportare un cambiamento di valore al bene. Si fa riferimento alle principali fasi del processo produttivo e alle operazioni che permettono di trasformare le materie prime importate in un prodotto finito.

È evidente che operazioni secondarie quali il lavaggio, l’assemblaggio, l’etichettatura o il confezionamento non siano, quindi, sufficienti per attribuire l’origine italiana.

A titolo di esempio un alimento a base di carne può essere etichettato “Made in Italy” se l’ingrassamento e la macellazione dell’animale, proveniente da un Paese straniero, avvengono sul territorio nazionale.

Sulla base di questo criterio il marchio d’origine garantisce, dunque, il luogo di principale produzione del prodotto ma non necessariamente la provenienza delle materie prime con cui il bene è stato realizzato.

A questo punto è lecito chiedersi: è possibile distinguere i due significati in etichetta?

A seguito delle numerose incomprensioni, nel 2009 è stata approvata una nuova normativa con lo scopo di premiare le imprese intente a mantenere la produzione in via esclusiva in Italia.

Si tratta della certificazione “100% Made in Italy”, anche detta “tutto italiano” o “100% italiano”, volta ad identificare i prodotti interamente realizzati nel nostro Paese.

A differenza del generico marchio d’origine, la certificazione viene rilasciata dall’Istituto per la tutela dei produttori italiani (Itpi), garante della qualità e dell’autenticità dei prodotti.

L’ottenimento della certificazione è consentito ai beni che rispettano un’apposita procedura e severi standard produttivi.

Nella pratica i presupposti sono:

  • fabbricazione interamente italiana;

  • materie prime e componenti esclusivamente italiani e di qualità;

  • disegni e progettazione esclusivi dell’azienda;

  • adozione di lavorazioni tradizionali tipiche italiane.

Oltre a sintetizzare i valori rappresentativi della qualità produttiva, della creatività e dello stile tutto italiano, il “100% Made in Italy” rappresenta, quindi, una garanzia per il consumatore intento ad acquistare prodotti a tutti gli effetti italiani.

Si tratta, dunque, di una certificazione volontaria, nata con uno scopo commerciale che implica una tutela specifica e rigorosa in grado di attribuire un plusvalore ai beni.

Il suo conseguimento comporta, però, elevati costi che il produttore deve sostenere per adeguare la propria produzione agli standard imposti dal legislatore. Al riguardo si nota che per questioni economiche vi sono produttori che, pur operando esclusivamente sul territorio nazionale, scelgono di non certificarsi. Questi ricorrono, dunque, al più generico marchio d’origine “Made in Italy” che per questo ancora oggi conserva i due significati descritti.

D’ora in avanti ricordati che se acquisterai un prodotto certificato “100% Made in Italy”, “tutto italiano” o “100% italiano”, sarai di fronte ad un bene il cui processo produttivo è avvenuto completamente nel nostro Paese. Diversamente, quando incontrerai un prodotto “Made in Italy” dovrai ricordarti che il bene potrebbe essere stato anche solo parzialmente prodotto in Italia. In tal caso ti consigliamo, dunque, di cercare ulteriori informazioni in etichetta.

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