La grande distribuzione ci ha abituato a trovare disponibili tutte le principali specie di pesce in ogni periodo dell’anno, tuttavia questo è reso possibile dall’importazione di prodotti ittici da mari diversi da quelli locali. Ogni specie ittica è infatti presente in almeno uno dei mari del mondo a seconda della stagione.

Cos’è il pesce di stagione?

Il pesce di stagione, per essere considerato tale, deve rispettare due requisiti:

  • Essere una specie disponibile nei mari locali, ovvero presente in una determinata area marina a seguito di una migrazione stagionale (sono poche le specie ittiche sedentarie conosciute);
  • Essere una specie pescata in un periodo che non coincide con quello riproduttivo. La pesca durante la fase riproduttiva determina difatti una diminuzione della disponibilità nelle stagioni successive, mentre la cattura di pesci troppo piccoli impedisce loro di riprodursi e minaccia il mantenimento della specie.

Insostenibilità della pesca tradizionale

Alcune pratiche di pesca stanno determinando una vera e propria tragedia ambientale.
Tra i fenomeni più critici troviamo sicuramente la sovrapesca e il Bycatch o pesca accidentale, pratica che consiste nel rigettare in mare enormi quantità di pesce (circa 30 milioni di tonnellate) e altre forme di vita marina, morte o ferite, perché non hanno mercato. Il fenomeno riguarda circa il 40% del pesce pescato ed appare come se ci fossimo dimenticati che il pesce non è una risorsa inesauribile.

Tra le soluzioni principali per invertire tale tendenza ci sono:

  • L’istituzione di un numero sempre maggiore di aree marine protette. Si è visto, effettivamente, che dove la pesca è limitata i pesci crescono più grandi ed abbondanti;
  • La sensibilizzazione verso un consumo di pesce più responsabile. Il consumo di pesce stagionale può sicuramente venire in aiuto per salvaguardare l’ecosistema marino e le sue risorse ittiche: permette di rispettare l’ambiente marino ed il suo equilibrio, oltre a garantire una qualità migliore e prezzi contenuti. Prezzi elevati sono propri di specie maggiormente richieste e di conseguenza sovra-pescate, e derivano dalla somma dei costi per l’importazione, il trasporto e la sua conservazione.

Come scegliere il pesce giusto?

  • Indaga l’origine: la zona di cattura o di allevamento è un’indicazione obbligatoria in etichetta; per indicare ad esempio il Mediterraneo come mare di cattura può venire utilizzata la dicitura “Mar Mediterraneo” oppure il codice FAO 37;
  • Prediligi specie meno conosciute: il costo sarà minore e limiterai il sovra-consumo di specie a rischio estinzione;
  • Controlla le certificazioni: i marchi MSC (Marine Stewardship Council); ASC (Aquaculture Stewardship Council); FOS (Friend of the Sea) attestano il rispetto di una serie di criteri stringenti per una pesca più sostenibile.
  • Acquista pesce di stagione: si fornisce un breve elenco delle principali specie ittiche del Mar Mediterraneo associate alla loro stagionalità (fonte: Slow Food Italia):
    • Primavera: alice, gallinella, leccia, palamita, sarago, spigola;
    • Estate: aguglia, alice, gallinella, lampuga, orata, pesce castagna, pesce serra, ricciola, sarago, sardina, sogliola, spigola;
    • Autunno: alalunga, alice, gallinella, lampuga, ricciola, rombo chiodato, spigola, triglia, sarago;
    • Inverno: pagello fragolino, palamita, polpo, rombo chiodato, sardina, seppia, triglia, vongola verace;
    • Tutto l’anno: cefalo, mormora, nasello, occhiata, pagello, pescatrice, rombo, sanpietro, sciabola, scorfano, sgombro, sugarello, zerro.

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